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Generazione Z: per gli Hotel è Tutta un’Altra Storia

Ebbene sì, siamo già arrivati a quel momento storico. Sembra ieri che parlavamo dei Millennials in hotel e di come conquistare questa generazione tradizionalista ma alternativa, che questi sono già quasi il passato. Certo, continuano ad essere la generazione più numerosa, ma si affaccia sul mercato una nuova ondata, che sembra essere destinata a cambiare le regole del gioco in vari settori, ma in particolare nel turismo: la Generazione Z. Per gli hotel e le altre strutture dell’ospitalità è importante essere pronti al loro ingresso nel mercato, perché le loro idee in fatto di viaggi sono davvero originali, e vincerà chi per primo saprà rispondere.

Ebbene sì, stiamo parlando della generazione nata tra il 1997 e il 2014. Vuol dire che i più grandi di loro sono nati quando Steve Jobs è tornato alla Apple e ne ha ripreso il comando, ma che la maggior parte ha la stessa età di un iPod. Sono circa 2 miliardi nel mondo e un indotto di circa 600 milioni di dollari.

Certo, una grande fascia di ragazzi appartenenti a questa generazione è ancora troppo giovane per prendere decisioni turistiche consapevoli, ma i più grandicelli cominciano ad avere un’età di tutto rispetto: 21 anni. Possono guidare, vanno a vivere da soli, trovano i primi lavori o, più probabilmente, iniziano a dilettarsi come startupper (dato che, come vedremo, questo è più nelle loro corde).

E soprattutto, organizzano tanti viaggi.

generazione z età dell'ipod

Generazione Z: chi sono e perché le strutture turistiche dovrebbero interessarsene?

Ma perché tutto questo scalpore per una nuova generazione? Perché, con le dovute attenzioni del caso a non generalizzare, questi nuovi “giovani adulti” si prospettano davvero particolari, sensibili a tematiche diverse dalle generazioni precedenti e molto intransigenti.

Sono la prima generazione completamente digitale, quelli che non hanno mai tenuto in mano una videocassetta e che spesso hanno imparato a usare il tablet prima della penna. Il multitasking digitale è il loro pane quotidiano, e passano da un device all’altro su 5 dispositivi diversi, con la stessa facilità con cui i Millennials ne usavano 3: smartphone, desktop, notebook, TV e tablet.

Sono ragazzi nati in un’epoca di varie crisi, da quella economica alla morsa del terrorismo, ma nonostante questo sono pienamente ottimisti verso il futuro. La loro visione della vita e del lavoro è molto innovativa, la maggior parte ha visioni imprenditoriali e non insegue il posto fisso, come dicevamo. Hanno un’attenzione particolare al benessere fisico, sia sotto forma di sport che di rifiuto nei confronti di droga e alcool.

Sono nativi digitali, quindi impazienti per natura. Fargli perdere tempo, soprattutto nella loro vita digitale, è un’eresia. I brand avranno non più di 8 secondi per conquistare la loro attenzione, e anche in quel lasso di tempo dovrebbero cercare di rendere qualsiasi attività di comunicazione il più esperienziale possibile.

Ma veniamo ai viaggi: secondo un recente studio di Booking.com, la generazione Z confronterà sempre di più il valore di una costosa istruzione universitaria con le lezioni di vita e gli insegnamenti pratici che possono essere appresi durante i viaggi, specialmente perché le esperienze al di fuori della vita scolastica e lavorativa sono sempre più apprezzate dalle aziende di tutto il mondo.

Generazione z multi device

Come devono attrezzarsi gli hotel per conquistare la Generazione Z?

Il settore travel e il mondo dell’ospitalità farà bene a non farsi trovare impreparato all’arrivo di questa generazione nelle strutture sparse per il globo. Questi giovani scelgono le aziende con cui hanno a che fare in ogni ambito della propria vita in base ad affinità elettive: il brand li rappresenta, e loro rappresentano il brand.

Comunicano tantissimo, in continuazione, dato che i device digitali sono praticamente la continuazione del loro braccio, ma non lo fanno sui canali social a cui siamo abituati. Facebook è praticamente morto per loro, lunga vita a Instagram ma soprattutto a Snapchat, con contenuti visuali e in tempo reale. E gli hotel per la generazione Z dovranno adattare il proprio modo di mostrarsi online: niente immagini patinate e costruite, via libera ai toni confidenziali, alle foto di vita reale, al “dietro le quinte” del turismo e delle esperienze.

E se stavi pensando di iniziare a entrare nel magico mondo dell’Influencer Marketing, proponendo a Fedez e alla Ferragni di venire a trascorrere un lussuoso soggiorno nel tuo hotel, abbiamo una buona notizia: puoi risparmiare i tuoi soldi. La Generazione Z continuerà a seguire i suggerimenti che arrivano dalla rete, ma da influencer sempre più specializzati, di nicchia. Poche migliaia di follower ma con qualcosa da dire che a loro interessi veramente.

E quando finalmente arrivano in hotel? Qui si gioca la vera partita. Perché la Generazione Z vuole vivere esperienze uniche e personalizzate. Non il tour dei musei di Firenze, ma quello in bicicletta elettrica dei colli circostanti, con soste nei luoghi meno noti e aperitivo a base di vino e stuzzichini “chilometro zero“.

E gli hotel si troveranno in posizione privilegiata per offrire tutto questo, se sapranno attrezzarsi. L’importante è conoscere i propri giovani ospiti, e sorprenderli con pensieri personalizzati ed esperienze ad hoc.

Per farlo, il Wi-Fi continuerà ad essere il mezzo privilegiato: con dei simili nativi digitali, pronti a connettere tutti i propri device non appena entrano in camera, è il modo modo migliore per entrare in contatto. Creare una relazione utilizzando i dati che forniscono, tramite strumenti come Wi-Fi Hotel, sarà sempre più essenziale per fidelizzarli e instaurare un passaparola positivo, che rimbalzerà di Story in Story su Instagram e Snapchat e consacrerà la tua struttura nell’Olimpo della “GenZ”.

Cosa ne pensi? Sei pronto all’arrivo della Generazione Z nel tuo hotel? Raccontacelo nei commenti.

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